Regolamenti...
Essendo il trailO una disciplina in continua evoluzione, va da sè che, anche i regolamenti vengano aggiornati costantemente.
Attualmente, non vi è un regolamento che comprenda tutti gli aspetti che coinvolgono il mondo del trail orienteering ma bensì una serie di guide da cui prendere gli elementi necessari per un buon prodotto finale.
Sotto la voce LINKS troverete le versioni ufficiali, in inglese ed in italiano, delle norme attualmente in uso nella pratica del trailO.
IOF Trail Orienteering Competition Rules : è la pagina web che raccoglie tutte le normative in vigore a livello internazionale.
IOF Trailo official site : è la pagina web della Federazione internazionale dedicata al trailo
Control Descriptions 2004 symbols : è la guida all'interpretazione dei simboli IOF utilizzati per la descrizione punto; è valida per qualsiasi disciplina dell'orienteering. (Inglese o italiano)
Cartografia issom 2007 : normativa (in italiano) inerente la realizzazione di cartine per il trailO; in essa vengono descritte le caratteristiche di ciascun disegno o tratto riprodotto sulla mappa.
Informazioni pratiche organizzative : grazie al lavoro di Remo Madella, è ora a disposizione un tutorial completo sull'uso dei software TiM/Ant/Oribos per la gestione di gare di Temp-O e Pre-O secondo gli attuali standard di qualità internazionali.
LO SPORT DEL TRAIL ORIENTEERING:
Introduzione
Nato negli anni ’70 in terra Scandinava il trailO, o trail orienteering, è una della quattro discipline legate allo sport dell’orienteering (corsa, mountain bike, sci).
La differenza con le altre discipline è davvero marcata in quanto sono davvero pochi i punti in comune; ciò che accomuna le altre tre attività (lo sforzo fisico), non è necessariamente richiesto nel trailO.
In questa disciplina contano, maggiormente, le seguenti caratteristiche:
concentrazione, ragionamento, stima della distanza ed identificazione
delle caratteristiche morfologiche.
Per questo motivo, non esiste uno stereotipo di atleta trailO, in
quanto le capacità sopra elencate possono essere
possedute
da qualunque tipo di persona; perciò, in questo sport, non esistono
categorie legate all’età, al sesso, alle abilità fisiche (intese
come capacità motoria), ma solamente distinzioni in base alle capacità
ed esperienza accumulate, da ciascun atleta, nel tempo.
In questa ottica, il trailO viene considerato un veicolo promozionale per l’integrazione e l’emancipazione delle persone diversamente abili nel mondo dello sport in genere, tanto da inserire, nel logo ufficiale, due figure umane di cui una a bordo di una carrozzina.
In Italia, le prime manifestazioni dimostrative risalgono alla metà degli anni ’90 ma, è stato nell’ultimo decennio che la Federazione ha iniziato a varare un calendario stagionale ed un circuito denominato “coppa Italia”.
A livello internazionale, oltre alle manifestazioni nei singoli Stati, si disputano i campionati europei e mondiali con cadenza diventata ormai annuale; l’Italia, nonostante non possegga numeri paragonabili alle Federazioni scandinave, è riuscita ad ottenere un titolo mondiale grazie all’attuale coach (ed atleta) della squadra nazionale, Roberta Falda.
Preparazione della gara
Gli strumenti di lavoro del trailO sono i seguenti: una bussola,
una cartina, un punzone, un cartellino/testimone; non meno importanti,
ma non indispensabili, una lente d’ingrandimento, ed un abbigliamento
consono al tempo meteo presente durante la manifestazione.
Prima d’iniziare una gara è buona norma leggere il regolamento, le linee guida IOF (si possono trovare in questo sito) ed il comunicato gara (a cura della società organizzatrice); normalmente vengono stilate due categorie: OPEN (riservate ad atleti già tesserati con società sportive affiliate alla FISO) ed ESORDIENTI ( per coloro che vogliono cimentarsi senza avere l'adeguata conoscenza).
Di solito viene stilata una griglia di partenza; può accadere che essa sia puramente indicativa ed utilizzata al fine di evitare assembramenti ai punti di controllo; nondimeno, la griglia è diventata parte integrante della competizione già nella Coppa Italia 2009; gli organizzatori comunicano un tempo massimo entro il quale il concorrente deve portare a termine la prova altrimenti scatterà una penalità; nessun bonus viene assegnato nel caso un atleta termini il percorso entro il tempo indicato.
Come già scritto, gli strumenti da portare con se sono: la bussola, che dev’essere simile a quella raffigurata; bussole troppo sofisticate sono proibite per non avvantaggiare i possessori.
Il punzone (lettera E nel riquadro) può essere noleggiato presso
la segreteria di gara oppure essere personale: il suo utilizzo è
necessario per segnare la propria risposta ai controlli di gara.
Il cartellino/testimone (lettera C nel riquadro) viene consegnato
presso la segreteria di gara a ciascun partecipante: su di esso
viene segnato il nome del concorrente e l’orario di partenza. E’
composto da due fogli
sovrapposti
identici che riportano dei quadrati identificati con lettere e numeri;
in essi verranno indicate le risposte con l’ausilio del punzone.
L’ultimo pezzo, il più importante, è la cartina: su di essa è stampato il percorso di gara, caratterizzato da cerchi numerati che indicano il luogo dove si trova la lanterna ( lettera A nel riquadro) da identificare come risposta esatta. A differenza degli altri strumenti, la carta viene data al concorrente all’inizio della propria gara. Sarebbe opportuno farsi spiegare da qualche agonista, prima di cominciare la gara, come si legge una carta d’orienteering in quanto non è uguale ad una qualsiasi carta geografica.
La gara
Una gara è composta da due parti (solo per categorie avanzate):
i punti a tempo ed i punti in sequenza; gli esordienti si cimentano
solo in quelli a sequenza.
Innanzitutto, bisogna capire che cosa si sta cercando: semplificando
molto il concetto, si può affermare che il concorrente deve indicare
quale sia la lanterna posata esattamente nel centro del cerchio
indicato sulla carta.
Questa affermazione apre molteplici scenari ed interrogativi: per prima cosa bisogna individuare il luogo dove dovrebbe essere posato il controllo; successivamente, davanti al concorrente appariranno una o più lanterne poste nei dintorni del punto esatto; solo una o nessuna di esse possono essere nel punto ricercato!
Quando i teli bicolori (lanterne) posati a terra sono più di uno è necessario trovare il punto di osservazione per poter rispondere esattamente: infatti, la risposta va indicata con una lettera determinata dalla posizione sul terreno della lanterna; il telo più a sinistra, della propria visuale, è denominato “lettera A”, poi, in sequenza verso destra, verranno identificate le lettere B, C, D, E, che è l’ultima sulla destra, indipendentemente da qualsiasi valutazione della distanza relativa dal punto di osservazione (questo esempio va applicato nel caso in cui sul terreno ci siano 5 teli). Dopo aver deciso quale lanterna sia quella esatta ed aver individuato la corrispondente lettera, bisogna cercare il relativo quadrato sul cartellino.
Nelle categorie agonistiche esiste anche la risposta Z (zero answer), cioè un punto di controllo dove nessuna delle lanterne risulta essere stata posata nel punto esatto.
L’identificazione del punto da ricercare è facilitata da una stringa di simboli denominata “descrizione punto”: una volta imparata la simbologia IOF diventerà più facile capire il suggerimento del tracciatore.
I punti in sequenza vengono raggiunti tramite un percorso obbligato segnalato sulla mappa ed è vietato uscire da esso; la percorribilità dello stesso deve essere molto buona per permettere ai portatori di handicap di non venire penalizzati durante gli spostamenti.
Logicamente, lungo il tracciato e durante lo svolgimento della competizione, è vietato parlare, suggerire, disturbare gli altri concorrenti; ancora più grave è avvicinarsi alle lanterne, uscendo dal percorso prestabilito, per capirne meglio l’ubicazione.
All’arrivo, viene ritirata una copia del testimone con la quale verrà stilato il risultato finale del concorrente; come già segnalato, il tempo impiegato per completare il tracciato è importante solo se è superiore al tempo massimo consentito.
Per quanto riguarda le categorie agonistiche, la classifica è condizionata anche dai punti a tempo: questa fase può essere disputata prima, durante o dopo la prova dei punti a sequenza.
Ciò che differenzia le due prove è lo stress provocato dal cronometro: infatti, nei punti a sequenza ogni concorrente è libero di riflettere e decidere in autonomia senza limite di tempo per ogni controllo (facendo attenzione solo al tempo massimo complessivo), mentre nei punti a tempo la dinamica è la seguente: il concorrente viene fatto sedere davanti alle lanterne, senza carta; dopo aver verificato che i punti da scegliere siano visibili allo stesso, il giudice gli consegna la carta con il quesito; in quel momento parte il cronometro! il partecipante ha tempo sessanta secondi per dare la risposta, scaduti i quali la prova s’interrompe come se avesse risposto in maniera errata.
I punti a tempo sono molto importanti in quanto ogni errore comporta una penalizzazione di un minuto oltre al tempo impiegato a dare la risposta; la classifica finale viene decisa dal numero di risposte esatte date, sommando quelle a tempo a quelle in sequenza ma, in caso di parità, vincerà chi ha la penalizzazione minore, in termine di secondi, nella sfida a tempo.
L’unica certezza è che, al momento (secondo il regolamento vigente
2010), nei punti a tempo non è contemplata la lanterna Z e quindi
vi sarà certamente un telo posato nel posto indicato dal tracciatore.
Dopo gara
Normalmente, il dopo gara è caratterizzato dal confronto tra i concorrenti per comprendere se, e dove, abbiano sbagliato le risposte; saltuariamente, capita che vi siano dei reclami da parte dei partecipanti per l’imprecisione della posa dei punti di controllo.
Essendo la mappa scala 1:5000, o meno, va da sé che è davvero fondamentale controllare meticolosamente ciascun gruppo di lanterne. Nel trailO, 50 cm. di distanza, sul terreno, possono cambiare la risposta esatta: per questo motivo, molti principianti hanno considerato questa disciplina piuttosto opinabile…. In realtà, dopo alcune gare di un certo livello, s’incomincia a comprendere i segreti e le logiche di questa disciplina che mette a dura prova la propria mente: una gara può durare anche fino a 2 ore, con qualsiasi condizione atmosferica! Questo comporta uno sforzo fisico – mentale nemmeno immaginabile per chi osserva distrattamente lo svolgersi della competizione.
Le soluzioni vengono svelate alla fine della prova e spesso viene esposta la carta di gara con l’ubicazione esatta di tutte le lanterne posate sul terreno: ciò permette a ciascuno di prendere cognizione dei propri errori, presentare eventuali reclami ma, soprattutto, avere uno strumento per imparare in funzione della gara successiva.
Come scritto sopra, la classifica premia chi abbia dato il maggior numero di risposte esatte ed in caso di parità, la penalità dei punti a tempo determinerà le posizioni finali.
Quanto descritto in questo articolo è ciò che succede in una gara normale: negli ultimi tempi, si sta cercando di "spettacolizzare" questo sport cercando delle varianti che lo rendano più coinvolgente agli occhi, degli orientisti e del pubblico, nonché dei media.